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Smart Working: la soluzione innovativa del Lavoro Agile


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L’interesse verso lo smart working è sempre più in crescita e molte sono le company che hanno scelto di abilitare i dipendenti allo smart working in Italia.

In seguito alla diffusione del coronavirus, infatti, molte aziende e pubbliche amministrazioni del Nord Italia hanno prescritto il “lavoro da casa” ai propri dipendenti per finalità preventive e di salute pubblica.


Sono numerosi i vantaggi che questa soluzione lavorativa comporta e a goderne non sono solo i lavoratori e le società, ma anche l’ambiente. Questo successo spiega come mai, secondo i risultati dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, ben il 58% delle grandi imprese sta già investendo in progetti in questa direzione.


Ma esattamente lo smart working cos’è e quali sono i suoi vantaggi?


Lo smart working in Italia è diventato realtà con la legge 81/2017, che definisce il lavoro agile come «una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa».


Lo smart working non è da confondere con il telelavoro (nel quale il lavoratore svolge il suo lavoro per forza da casa secondo orari prestabiliti) o con il lavoro da casa portato avanti dai liberi professionisti: è sempre una forma di lavoro con regolare contratto tra un dipendente e un’azienda ma, grazie ai device tecnologici, il lavoro può essere eseguito sia all’interno dei locali aziendali sia all’esterno, senza una postazione fissa… la scrivania non è più fisica, ma diventa virtuale. Non ci sono vincoli di luogo né di orario, fermo restando che anche per lo smart working la regola fondamentale è il limite di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero.


In quest’ottica lo smart working costituisce un nuovo concetto di lavoro: si focalizza non tanto sulle “ore lavorate” quanto sul raggiungimento degli obiettivi aziendali che il lavoratore, grazie alla possibilità di gestire il suo tempo, sarà più motivato e in grado di conseguire. Questo determina non solo una rivisitazione degli spazi del lavoro, com’è evidente dalla nascita di spazi di co-working, ma anche di ripensare il rapporto tra lavoratore e azienda sotto la luce della fiducia e non più del controllo.


Un ulteriore vantaggio che le aziende ottengono dallo smart working è lo status di brand dinamico e innovativo. Inoltre, lo smart working prevede la riduzione dei costi di gestione: la creazioni di ambienti di lavoro come spazi di co-working e di ambienti comuni, o la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa, fa diminuire i costi del mantenimento degli uffici.


Lo smart working ha poi un importante risvolto sociale: la flessibilità di spazio e tempo permette una migliore inclusione delle persone diversamente abili o di genitori che hanno bisogno di più tempo per crescere i propri figli. Una persona con disabilità grazie allo smart working potrà vedere ridotta la sua alienazione dal mondo del lavoro, grazie alla riduzione dell’abbattimento dei costi relativi all’adeguamento dello spazio fisico ma anche una riduzione dell’assenteismo, spesso connesso con eventuali malattie.


Lo smart working è infine un’efficace soluzione a favore della sostenibilità: la riduzione degli spostamenti casa-ufficio, oltre a far diminuire lo stress del lavoratore, permette una straordinaria riduzione delle emissioni di CO2, come evidenziano i risultati di un recente studio realizzato da dal Centre For Research on Energy and Clean Air e come avvalorano le immagini satellitari nella zona di Wuhan diffuse dalla NASA.


Optare per lo smart working significa dunque determinare un cambiamento concreto per la tutela dell’ambiente, per il miglioramento della qualità dell’aria e per rallentare il cambiamento climatico. Quest’ultimo punto è particolarmente importante non solo per ognuno di noi, ma soprattutto per le imprese: proteggere il pianeta deve essere una priorità anche per le compagnie, le quali possono fare scelte strategiche per il rispetto per l’ambiente.


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