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Fine tutela, EL: “Bene Patuanelli purché si definisca una roadmap certa e ravvicinata”



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“Un nuovo rinvio primo di tempi limitati e di meccanismi definiti toglierebbe credibilità al processo di liberalizzazione”

Va bene un’uscita graduale dalla tutela, a patto che si definiscano subito tempi e modi del percorso da fare. Energia Libera reagisce così ai chiarimenti in due tempi arrivati dal ministro dello Sviluppo economico sulla data del 1° luglio 2020. Intervenendo martedì al Senato Stefano Patuanelli ha parlato di una proroga con scadenze frazionate, ieri alla Camera ha precisato che la proroga sarà per tutti. E quindi la prima tappa non sarà il 1° luglio 2020 (QE 27/11).


Energia Libera sottolinea oggi in una nota di valutare “positivamente le dichiarazioni del ministro Patuanelli (…), purché siano accompagnate da un percorso attuativo chiaro, predefinito e contenuto che impedisca ulteriori ritardi nell’implementazione delle misure necessarie allo sviluppo di una concorrenza reale e qualificata”.


Il ministro, continua la nota, “ha confermato, come auspicato dall’associazione, l’obiettivo della definitiva cessazione delle tutele di prezzo, attraverso un percorso graduale di uscita che veda l’adozione di iniziative dirette a rendere i consumatori ancor più consapevoli e a garantire una pluralità di fornitori qualificati e di offerte”.


Come più volte detto da Energia Libera, ricorda la nota, “una semplice ulteriore proroga del termine dell’1 luglio 2020 avrebbe l’effetto, come già avvenuto con la proroga del 2018, di rinviare anche l’attuazione delle misure necessarie a garantire l’ordinato e consapevole passaggio dei clienti tutelati al mercato libero”.


L’associazione ribadisce pertanto che il percorso “sia scandito da termini predeterminati e ravvicinati sui quali gli operatori possano fare affidamento, e che tutte le Istituzioni coinvolte agiscano in modo coordinato per adottare le iniziative necessarie per far sì che i consumatori possano presto godere appieno dei benefici della libera concorrenza”.


“Un nuovo rinvio privo di tempi certi e limitati e di meccanismi chiaramente definititi per il superamento dalla maggior tutela”, conclude Energia Libera, “toglierebbe credibilità al processo di piena liberalizzazione del mercato e darebbe vita a ulteriori incertezze a danno dei consumatori e degli operatori che desiderano investire”.



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