La fine del mercato tutelato dell'energia potrebbe slittare dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021 con un percorso progressivo che parta dalle piccole imprese.
Il presidente: “Sarebbe coerente con tempi recepimento direttiva Ue, ma sempre con progressività, partendo dalle imprese”
Sembra questa ormai la via per il fine tutela su cui lavorano Mise e Arera.
“Il 1° gennaio 2021 potrebbe essere la data – ha detto oggi il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, intervenendo alla trasmissione “Due di denari” di Radio24 – che sarebbe coerente con quanto previsto dalla direttiva Ue (da recepire entro dicembre 2020, ndr, QE 30/9). Si potrebbe partire con le imprese e poi, anche sulla base degli esiti delle aste di salvaguardia, si valuterà per gli altri clienti”.
Dichiarazioni in linea con quelle del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che nell’ultima audizione alla Camera sul Pniec ha parlato di “spostare leggermente più avanti l’inizio di un passaggio graduale, partendo dai consumatori su cui siamo più sicuri” (QE 27/11).
L’Autorità sembra quindi essersi allineata a tale rinvio di 6 mesi, malgrado nel dco sulla salvaguardia si proponesse di mantenere la data del 1° luglio 2020, seppure solo per le imprese. Va però ricordato che nella delibera 396/2019 con cui è stato avviato il procedimento, la stessa Arera ricordava la data limite del 1° gennaio 2021 prevista dalla direttiva Ue 2019/944 (peraltro per le sole aziende).