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Fine mercato tutelato, quanto sono informati i consumatori?


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Secondo l'indagine effettuata dal Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo, solo un terzo degli italiani è a conoscenza della fine del mercato tutelato per luce e gas (luglio 2020)

Il conto alla rovescia verso la fine del mercato tutelato, fissato, almeno per ora, al primo luglio 2020, è cominciato, ma ancora pochi, pochissimi, italiani sono a conoscenza della scadenza che riguarderà le bollette di luce e gas.

A tratteggiare timori (e speranze) dei consumatori è il rapporto che sarà presentato oggi nel corso di un convegno al Senato e che sintetizza i lavori del Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo nella vendita di energia elettrica e gas.

Il tavolo, nato sulla scorta di una proposta leghista accolta nel Milleproroghe, ha visto confrontarsi per tredici mesi sul tema, sotto il coordinamento dell’Istituto per la competitività (I-Com), il think tank presieduto da Stefano da Empoli, diverse aziende del settore e undici associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Udicon, Unione Nazionale Consumatori), nonché i rappresentanti dell’Autorità per l’energia e l’ambiente e dell’Antitrust.


Un terzo degli italiani conosce differenza tra mercato libero e tutelato

Dal campione di 4mila individui distribuiti su circa 700 Comuni italiani, interpellato attraverso un panel telematico di Emg Acqua Group in quattro diverse rilevazioni (tra maggio 2018 e giugno 2019), emerge innanzitutto che solo un terzo degli italiani conosce il tipo di contratto (33%) che ha sottoscritto e la differenza tra mercato libero e tutelato (va decisamente meglio tra chi si occupa delle bollette: 59%) forse anche per via della scadenza meno impellente (il governo gialloverde ha posticipato di un anno il passaggio).


Chi dichiara di sapere qualcosa, poi, si affida soprattutto a giornali e telegiornali (38%), e al sempre valido passaparola (23%), sebbene un qualche effetto sembrano sortirlo anche le campagne informative degli stessi operatori.


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