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Picchi di potenza: quando e come aumentare la potenza del contatore


Secondo una stima la maggior parte dei contatori domestici italiani, circa il 90%, ha una potenza impegnata di 3 kW: questi potrebbero essere troppi o troppo pochi

Quante volte vi è capitato, magari sovrappensiero, di accendere il phon proprio mentre forno e lavatrice sono entrambi in funzione?


Basta una piccola disattenzione per trovarsi completamente al buio senza elettricità nella propria abitazione, e riaccendere il contatore non è sempre pratico né comodo, soprattutto se si trova al di fuori della nostra abitazione.


Ma perché salta la luce? Se è vero che l’interruzione di corrente può avvenire anche per cause esterne come un temporale o un guasto alla rete, ci sono altre ragioni. In disguidi domestici come quello appena descritto la causa più ovvia è un picco di potenza: la richiesta di energia elettrica che proviene dalla casa è maggiore rispetto al limite di potenza disponibile previsto dal contatore.


Potenza impegnata e potenza disponibile, qual è la differenza?


Facciamo chiarezza sulla terminologia tecnica. Come si può vedere direttamente nelle rispettive voci presenti sulla bolletta, la potenza impegnata è la quantità di energia richiesta dal cliente al momento della sottoscrizione della fornitura. In Italia la potenza impegnata è solitamente di 3kW, ma dal 2017 è possibile scegliere liberamente la potenza impegnata a seconda delle proprie esigenze.


La potenza disponibile invece è la potenza massima prevista dall’impianto di distribuzione, e supera del 10% la potenza impegnata. In un contatore con 3kW di potenza impegnata, la potenza disponibile sarà dunque di 3,3kW.


Picco di potenza: cosa significa e perché salta la luce


Quando salta la luce in casa ciò che facciamo per ripristinarla è tirare su una piccola leva nel contatore di energia elettrica. Quest’ultima si attiva perché, in caso di un picco di potenza, l’energia richiesta dall’abitazione supera il limite di prelievo previsto dalla potenza disponibile massima del contatore.


Nei contatori domestici è generalmente installato un limitatore, che fa saltare il contatore in caso di supero della potenza disponibile. E’ il limitatore che si attiva e fa scattare il contatore.


Ma allora, è possibile prevenire o risolvere questo problema? La risposta è sì. Vediamo come.


Cambiare la potenza del contatore


Cambiare la potenza disponibile del contatore è possibile. È importante però fare una premessa: la potenza che ognuno di noi ha disposizione nella propria casa dipende dal contratto che abbiamo con il nostro fornitore.


Nel momento in cui abbiamo un limite preciso e lo superiamo, il contatore scatta: ecco perché, quando si usano diversi elettrodomestici insieme, la luce continua a saltare. Questo può accadere perché, magari in una famiglia numerosa è facile non accorgersi del numero di elettrodomestici accesi nello stesso momento, oppure perché la potenza del contatore è troppo bassa.


Secondo una stima la maggior parte dei contatori domestici italiani, circa il 90%, ha una potenza impegnata di 3 kW: questi potrebbero essere troppi o troppo pochi. Fortunatamente è possibile richiedere una riduzione o un aumento della potenza disponibile del contatore: per i clienti domestici sono a disposizione tantissime fasce, da 1,5 kW fino a 6 kW (con scatti di 0,5 kW), o anche oltre.


Aumentare la potenza disponibile del contatore può dunque risolvere il problema dei picchi di potenza, salvaguardando le possibilità di rimanere senza corrente. Inoltre è bene sapere che è possibile anche diminuire la potenza disponibile del proprio contatore, in modo da aumentare l’efficienza energetica.


In generale, aumentare la potenza del contatore permette di usare più elettrodomestici contemporaneamente, evitando lo scatto del contatore e i conseguenti fastidi. Diminuire la potenza del contatore, invece, può portare ad aumentare l’efficienza energetica: per evitare che scatti la corrente possiamo scegliere di cambiare i vecchi elettrodomestici con modelli con classe A+++ oltre che fare attenzione a come usiamo la nostra energia, in modo da razionalizzare l’uso delle risorse e facendo diminuire le occasioni in cui scatta il contatore.

Cambiare la potenza del proprio contatore, può essere anche un’occasione di risparmio: analizzando i consumi possiamo farla diminuire e avremo un risparmio in bolletta: infatti la voce “quota potenza” dipende dai kW del contatore. Questo è solo un modo per risparmiare sulla bolletta: qui trovate tutti i nostri consigli.


Come scegliere la potenza giusta


Per cambiare la potenza del contatore bisogna semplicemente parlare con il proprio fornitore di energia. Ma come scegliere la potenza giusta?

In una casa piccola e con pochi elettrodomestici è una buona idea optare per una diminuzione, passando da 3 a 2 kW. Una famiglia con molti componenti potrebbe invece scegliere di aumentare la potenza; aumentare la potenza va bene se si vuole sostituire la cucina a gas, ad esempio, con una cucina a induzione. Chiedi sempre una consulenza al tuo elettricista per valutare le diverse possibilità.


Ovviamente se la potenza diminuisce, è fondamentale tenere in considerazione quanti elettrodomestici si vuole accendere contemporaneamente. Stufe elettriche, asciugatrici, scaldabagno, forno, ferro da stiro, lavatrice e lavastoviglie consumano molta energia e difficilmente possono essere accesi insieme, con un contatore da 3 kW.


Cambio potenza del contatore, come farlo e quanto costa


Il cambio di potenza disponibile può essere effettuato contattando il proprio fornitore di energia, e richiedendo un incremento o una diminuzione gratuita della soglia tramite modifica del contratto. Tra le novità del 2020, inoltre, l’ARERA ha previsto la proroga fino al 2023 delle agevolazioni per i clienti domestici che vogliono cambiare potenza del contatore: non verrà applicato il contributo in quota fissa di 26€ euro per coprire gli oneri amministrativi dovuti al distributore e il contributo in quota potenza sarà scontato del 20% se la potenza richiesta non supera 6 kW.


Ecco dunque tutti i costi:

- 70,41€ per ogni kW di potenza disponibile aggiuntiva (scontato del 20% a 55,66€ per i clienti domestici fino a dicembre 2023)

- 23€ euro oneri di gestione

- 25,81€ euro oneri amministrativi (eliminati per i clienti domestici fino a dicembre 2023)


fonte: https://magazine.eon-energia.com/my-home/picchi-di-potenza-quando-e-come-aumentare-la-potenza-del-contatore/

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