Tornerà a riunirsi “a breve” il tavolo di coordinamento fra Mise, Arera ed Antitrust per programmare le attività in vista della fine della tutela, prevista per il 1° luglio 2020. Ad annunciarlo il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, rispondendo oggi in aula alla Camera all’interrogazione di Simone Baldelli di Forza Italia, presentata all’indomani delle sanzioni comminate dall’Antitrust a Enel e Acea per abuso di posizione dominante nel mercato della vendita retail di energia elettrica (QE 25/1).
Il rappresentante del Governo ha ricordato che il tavolo è stato istituito il 30 ottobre 2018 e informato che lo scorso 18 dicembre si è “svolta la seconda riunione, per la programmazione delle attività finalizzate al passaggio definitivo dal servizio di maggior tutela al mercato libero”. In tali sedi, ha detto ancora il sottosegretario, “sono stati discussi sia i tempi che le azioni necessarie al raggiungimento dell'obiettivo previsto per il 2020 e ognuno dei partecipanti ha sottoposto al tavolo le proprie proposte secondo le diverse competenze”. Al prossimo appuntamento, fa sapere sempre Durigon, sarà presentato “un programma operativo e condiviso”.
Nel corso della sua risposta a Montecitorio il sottosegretario al Lavoro ha inoltre ripercorso i recenti passaggi in tema di retail e tra questi l’approvazione della risoluzione in commissione Attività Produttive della Camera sugli oneri (QE 17/1). Con tale atto di indirizzo, ha dichiarato Durigon, “il Governo si è impegnato a compiere tutti i passaggi utili per arrivare alla cessazione del regime di tutela in un contesto di regole e di requisiti richiesti agli operatori di mercato, che dia più garanzie ai consumatori e sanzioni i comportamenti scorretti ed anticoncorrenziali. In particolare, il Governo si è fatto carico di dare attuazione in tempi brevi a quanto previsto dall'articolo 1, commi 80-82, della legge 4 agosto 2017, n. 124, istituendo presso il Ministero dello sviluppo economico l'elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica a clienti finali, e a ‘predisporre criteri e requisiti per l'iscrizione e per la permanenza nel suddetto elenco, sufficientemente selettivi da rendere lo strumento il più possibile efficace per la prevenzione di condotte opportunistiche e scorrette, dal momento che l'inclusione e la permanenza di un soggetto nello stesso sono condizione necessaria per lo svolgimento di attività di vendita di energia elettrica ai clienti finali’”.La mancanza dei “criteri e requisiti” nell'attuale formulazione legislativa è stato il motivo, ha concluso il rappresentante dell’esecutivo, “per cui, come già spiegato dal sottosegretario di Stato Crippa, il Governo ha preferito fermare l'iter di approvazione dello schema di decreto relativo all'elenco dei venditori, su cui era stato già acquisito il parere del Consiglio di Stato”.
A proposito di Crippa, nelle scorse settimane il sottosegretario Mise ha detto che lo stop alla tutela sarà valutato alla luce del nuovo orientamento preso dal Trilogo Ue in occasione dell’accordo sul market design, in base al quale il superamento delle tariffe amministrate non è più un obbligo (QE 30/1).
fonte: http://www.quotidianoenergia.it/module/news/page/entry/id/436069
Comments