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Coronavirus, restrizioni e ambiente: le conseguenze positive


La pandemia da coronavirus sta avendo effetti positivi anche sulla tutela di mari e oceani.

La diffusione del nuovo coronavirus, e la conseguente implementazione di rigide misure per limitare i contagi, hanno spinto la maggioranza della popolazione alla permanenza in casa. Le uscite sono state ridotte all’essenziale, mentre l’attività lavorativa avviene soprattutto in smart working. Armati di laptop e altri dispositivi, milioni di lavoratori approfittano delle connessioni a banda larga per collegarsi all’ufficio, senza mai lasciare il salotto domestico.

Per quanto questa restrizione possa risultare a tratti stressante, ma dal fine ultimo più che legittimo, le misure in corso stanno avendo degli effetti positivi anche sull’ambiente, con la riduzione sensibile delle emissioni dannose e con il ritorno della fauna selvatica nelle grandi città. Lo dimostrano i più recenti dati ESA, che testimoniano un abbattimento dei livelli di CO2 soprattutto nel Nord Italia, e gli avvistamenti di vari animali nelle aree urbane, immortalati dagli smartphone di comuni cittadini.


Coronavirus: gli effetti sulla qualità dell’aria

Gli effetti delle restrizioni imposte dalle autorità sulla circolazione delle persone, allo scopo di ridurre i contagi da COVID-19, si registrano soprattutto in termini di qualità dell’aria. Diversi studi hanno testimoniato una riduzione sensibile dei livelli di anidride carbonica presenti in atmosfera, uno dei gas serra maggiormente responsabili dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.


La chiusura di molti impianti produttivi, a cui si aggiunge lo svuotamento di strade e autostrade, ha avuto un impatto pressoché immediato: in poco più di un mese, Lombardia e regioni limitrofe hanno raggiunto tassi di inquinamento così bassi come non se ne registravano da decenni.

L’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, ha voluto testimoniare questo miglioramento tramite un’analisi via satellite. Gli esperti hanno monitorato le rilevazioni della sonda Sentinel 5P per la missione Copernicus, uno strumento satellitare lanciato anche per mappare i livelli di inquinamento in tutto il mondo.


Grazie alla strumentazione Tropomi montata sulla sonda, è stato possibile fotografare le emissioni di CO2 dal primo gennaio 2020 all’11 marzo dello stesso anno, a cadenze regolari di 10 giorni. I risultati sono a dir poco sorprendenti: in poco più di un mese, in corrispondenza con il blocco alla circolazione, i cieli del Nord Italia sono tornati limpidi: secondo alcune stime, si parla di una riduzione di 200 milioni di tonnellate di CO2 in meno.

Coronavirus: gli effetti su mari e animali

Lo stop agli spostamenti e alle attività produttive – non solo in Italia ma in gran parte del mondo – ha determinato una riduzione sensibile delle imbarcazioni al largo.


La prima conseguenza è stata la ricomparsa di specie acquatiche che, proprio data la massiccia presenza dell’uomo, da tempo non si avvicinavano più alle coste: si sono moltiplicati gli avvistamenti di delfini, ad esempio, mentre nello stato indiano di Odisha si è registrata una deposizione record da parte delle tartarughe, pari a 60 milioni di uova.


Nelle Filippine, invece, si è assistito per giorni al passaggio di rare meduse rosa, pronte a tingere il mare con i loro splendidi colori.

Non solo mari, tuttavia, poiché la fauna sta tornando a ritmi sostenuti anche in contesti urbani, nei quali da anni non si registrava la presenza di certe specie.


A Milano sono state segnalate intere famiglie di lepri nei parchi pubblici: un fatto insolito, considerando come questi animali raggiungano le aree verdi della città perlopiù di notte, proprio per evitare la presenza umana. Sempre dal capoluogo lombardo sono giunte segnalazioni di cigni nei canali dei navigli, mentre a Roma sono comparsi alcuni cinghiali, liberi di gironzolare per la città.

Dopo la crisi: un miglioramento da preservare

È evidente che gli effetti benefici della pandemia sull’ambiente derivino da un momento storico complesso e doloroso. Eppure, per quanto sia difficile riprodurre condizioni analoghe di rispetto ambientale in periodi di normalità, è importante prendere spunto da questi progressi anche quando la quarantena imposta sarà finita.

È necessario riflettere su alcuni possibili effetti controproducenti della attuale situazione economica globale: in seguito alla crisi economica del 2008, le emissioni di CO2 a livello globale sono aumentate rispetto ai parametri pre-crisi.


Questo perché in momenti di difficoltà economica, si tende ad avere minor considerazione degli accorgimenti green per l’approvvigionamento energetico e il consumo delle risorse del pianeta.


Attualmente i negoziati sul clima presso le Nazioni Unite sono stati ufficialmente rimandati al 2021, con il rischio che i risultati raggiunti nell’ambito della diplomazia climatica internazionale rimangano fuori dall’attenzione di nazioni e governi.

Tuttavia, è importante ricordare che la tutela del pianeta deve rimanere un punto fondamentale nelle agende politiche, nelle sue diverse declinazioni. Un primo esempio è la mobilità sostenibile: lo smart working potrebbe divenire una consuetudine quotidiana per milioni di lavoratori, soprattutto per coloro che possono svolgere le loro attività da remoto senza compromettere la produttività.


Una simile scelta ridurrebbe sensibilmente il traffico su strada, mentre per coloro che non possono evitare di spostarsi è consigliabile optare per la mobilità condivisa, il trasporto pubblico e per gli incentivi per l’acquisto di mezzi sostenibili, come le auto elettriche.

In secondo luogo, è necessario adottare con più vigore i principi dell’economia circolare, affinché ai consumi non corrisponda l’inquinamento, bensì il recupero e il riutilizzo di materie prime. Infine, non può mancare una spinta sempre maggiore alle energie rinnovabili: abbandonare progressivamente i combustibili fossili, preferendo fonti come l’energia solare ed eolica, è indispensabile per ridurre le emissioni di gas serra e invertire il processo dei cambiamenti climatici.

Su questo fronte, E.ON è da sempre convinta della responsabilità delle aziende nella difesa dell’ambiente. Per questo ai dipendenti è garantita la possibilità di lavorare in modalità “smart”, e rimangono attive le iniziative volte alla tutela ambientale nel rispetto degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, come Boschi E.ON e E.ON Energy4Blue.


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